Gli inizi della carta da parati

Nel marzo 1109, a Messina, la contessa Adelasia redigette un documento dalle caratteristiche tecniche molto particolari. Oggi questo documento, il più antico in Europa, è custodito nell’Archivio di Stato di Palermo, in Sicilia. Per la lettera, scritta in greco ed in arabo, per la prima volta viene utilizzata un foglio di carta, come da tradizione araba.

La storia della carta da parati è legata, come ovvio, alla storia della carta, a quella della stampa e, anche se da noi meno che in Oriente, è una parte interessante della storia dell’arte. Tutto inizia in Cina, nel I secolo a. C.; nei secoli successivi l’invenzione della carta arriva in Corea e in Giappone per poi diffondersi a tutto l’Oriente.
Sono gli Arabi a portarla in Europa all’alba del nuovo millennio: il primo documento su carta europeo è stato redatto in Sicilia nel 1190. In pochi anni l’Europa prende dimestichezza con questo nuovo supporto e già nel XIII secolo Fabriano è il centro di produzione cartaria d’Italia.

L’uso della carta da parati in Cina è di pochi decenni successivo all’invenzione della carta: siamo nel II secolo a.C. Un utilizzo massiccio che non si è più fermato tanto da essere considerata ancora oggi una forma d’arte a tutti gli effetti.

In Europa la carta da parati arriva per importazione dalla Cina, ed è proprio a partire da queste importazioni che comincia a svilupparsi una produzione interna: le prime fabbriche di carte da parati europee nascono in Inghilterra, in Italia e in Francia nel XVIII secolo. Si partiva dalla riproduzione di opere originali di pittori, stampate a uno o due colori e poi rifinite a mano con i pennelli. Come sempre le carte riflettono lo stile degli arredamenti dell’epoca.

In Italia, per esempio, andavano per la maggiore i grandi paesaggi; sulla scia degli artisti veneti, le parati venivano tappezzate con vedute di porti, rovine di monumenti antichi. È nell’Ottocento che il settore della carta da parati si afferma in maniera definitiva come industria e la sua diffusione risente di diversi stili artistici quali il Chippendale (dal nome del mobiliere londinese la cui originalità consistette soprattutto nell’assimilare con squisito gusto la tradizione inglese con motivi francesi: Reggenza e Luigi XV, motivi cinesi, motivi gotici), il Liberty (o Art Nouveau, che nacque in Francia e influenzò arti figurative, architettura e arti applicate, con le caratteristiche forme organiche, le linee curve, gli ornamenti a predilezione vegetale o floreale, o le immagini orientali, soprattutto le stampe giapponesi, con forme altrettanto curvilinee, superfici illustrate, vuoti contrastanti, e l’assoluta piattezza di alcune stampe), e altri, che sopravvivono ancora oggi incuranti delle mode e del tempo.

Con la maggiore diffusione, sono cambiati i disegni: si sono semplificati arrivando a essere dei semplici motivi decorativi che potevano essere tagliati e uniti per adattarsi a ogni tipo di stanza.

Carta geografica dell’Impero Romano risalente al 1779. Le carte geografiche, oltre al valore scientifico, acquisiscono anche valore estetico nel settore arredamento.

Progetto da “The Gentleman and Cabinet Maker’s Director” di Thomas Chippendale.
Le opere di Thomas Chippendale, ebanista e designer inglese, sono ispirate dal design dei mobili Luigi XV e un tipo di
Rococò francese semplificato per il mercato inglese. I mobili Chippendale hanno come caratteristiche linee curve ed
elaborate, con archi a sesto acuto e “forme ad S” che derivano dal Gotico, a cui si uniscono elementi geometrici più
statici. L’opera di Thomas Chippendale fu proseguita dal figlio Thomas il Giovane (1749-1822)

Attorno al 1880, si sviluppano in Europa diverse correnti artistiche e filosofiche. Per la prima volta in Belgio si
fa uso del termine Art Nouveau, per descrivere questa nuova corrente in Francia e Inghilterra; Jugendsti,
in Germania; Secessionsstil in Austria; Modernismo in Spagna.
In Italia viene chiamato Stile Floreale o Stile Liberty grazie ad Arthur Lasenby Liberty, fondatore dei Magazzini
Liberty di Londra, aperti nel 1875 e inizialmente specializzati nell’importazione di complementi d’arredo,
tessuti e oggetti d’arte dall’Estremo Oriente.

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